La maggior parte dei bambini sostenuti a distanza vive con la propria famiglia o, in mancanza della stessa, con qualche parente. Il responsabile della missione si interessa di come il bambino viene istruito ed educato e di come viene preparato per un eventuale lavoro che lo possa inserire nella vita sociale.
I bambini vivono principalmente in famiglia e tutti i mesi si recano con la loro mamma a ritirare la quota in denaro. In quella occasione si controlla che siano ben curati e si verifica che frequentino la scuola.
I bambini sostenuti a distanza vivono negli orfanotrofi di Oussouye e di Cabrousse. Quasi tutti i bambini sono orfani di almeno un genitore e sono stati abbandonati da famiglie molto povere.
Grazie al Sostegno a Distanza si può fornire lo stretto necessario per l’istruzione scolastica ai bambini di famiglie povere. La scuola non è un obbligo e si può frequentare solo se si è in grado di pagare le spese la si può frequentare.
I bambini inseriti nel progetto di Sostegno a Distanza vivono in case misere e senza acqua corrente. Sono case fatte di lamiera, senza soffitto. Le famiglie che vivono in queste zone non possono permettersi di pagare l’affitto in zone migliori della città.
L’obiettivo del progetto è quello di aiutare più bambini a frequentare la scuola primaria e a proseguire se possibile anche la scuola secondaria per ridurre l’analfabetismo.
Il progetto di Sostegno a Distanza è realizzato per contribuire al miglioramento di vita degli orfani e dei bambini vulnerabili della città di Goma.
L’obiettivo prioritario del progetto di adozioni a distanza è quello di aiutare i parenti a dare una formazione di base ai loro figli perché possano contribuire all’edificazione della loro nazione nel rispetto dei diritti di ogni cittadino.
Il progetto è portato avanti con il supporto dell’ODV TsiryParma, fondata dallo stesso Nicola Gandolfi, Associazione che si occupa di gestione forestale sostenibile nel territorio di Vohiday.
Il progetto di Sostegno a Distanza interessa diverse scuole del Madagascar. In queste strutture scolastiche, i bambini ricevono la refezione alimentare e l’assistenza sanitaria.
Il progetto consente di accogliere sin dall’età scolare bambini e ragazzi ipovedenti o non vedenti, nel centro Siloè di Djanglanmey.